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ABITAZIONI NEL TERZO TRIMESTRE 2023: AFFITTI IN RIALZO E PREZZI DI VENDITA IN CALO SECONDO IL REPORT DI BANKITALIA

Nel terzo trimestre di quest’anno le difficoltà di ottenere un mutuo per l’acquisto di un’abitazione si collocano su livelli che non si registravano dalla fine del 2014. È quanto emerge dal sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia, l’indagine di Bankitalia insieme a Tecnoborsa e all’Agenzia delle Entrate.

Secondo gli agenti immobiliari interpellati, pur permanendo stabili nel corso del terzo trimestre del 2023, i prezzi delle case sono stimati comunque in calo nel trimestre successivo. In particolare, a livello territoriale i giudizi sono più negativi nel Centro-Sud. Al contempo, i dati segnalano una parallela diminuzione nelle vendite di abitazioni. Ancor più negativo il giudizio e le aspettative sui potenziali acquirenti che aumenta di oltre 3 punti percentuali rispetto alla precedente indagine.
Lo sconto medio sui prezzi delle abitazioni rispetto alle richieste iniziali del venditore è rimasto invece invariato su valori che però restano bassi rispetto ai parametri generali. Infatti, le diminuzioni di prezzo, rispetto alla richiesta iniziale del venditore, hanno un valore medio pari all’8,5 per cento. Al riguardo, anche i tempi di vendita sono risultati sostanzialmente stabili, sui valori prossimi ai minimi rilevati dall’inizio dell’indagine, in media 5,9 mesi dall’avvio della contrattazione.

Aumentano ancora le difficoltà di ottenere un mutuo da parte degli acquirenti. Infatti, più di 1/3 degli operatori, il 34,4%, segnalano complicazioni e/o impedimenti nell’ottenere un mutuo da parte di chi desidererebbe acquistare un’abitazione. Per comprendere l’importanza di tale dato l’indagine puntualizza che si tratta del valore più elevato dalla fine del 2014. L’effetto è che anche la quota di compravendite finanziate con mutuo ipotecario è scesa al 63,4, anche in questo caso il valore più basso dalla fine del 2014. Il rapporto fra l’ammontare del prestito e il valore dell’immobile è invece rimasto su valori elevati, pari al 77,3% del costo totale sostenuto per l’acquisto dell’immobile. Tuttavia, le principali cause di cessazione dell’incarico a vendere restano quelle relative al valore delle offerte ricevute ritenuto troppo basso dal venditore oppure al prezzo richiesto giudicato troppo elevato dai compratori.

Prosegue anche nel terzo trimestre il trend di crescita dei canoni di affitto. In particolare, quasi il la metà degli agenti immobiliari, il 46,5%, segnala un aumento dei canoni di affitto. È il valore più alto dall’inizio del 2013. A livello territoriale, il rialzo è indicato in misura più accentuata nel Mezzogiorno e nel Nord-Est. Peraltro, stretto resta lo spazio per eventuali sconti, infatti in media, rispetto alle richieste iniziali del locatore, è sceso al 2,2%, un valore contenuto nel confronto storico.

Qui la pubblicazione: sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia 

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